Comunicato stampa
Udine, 13 dicembre 2007
OMAGGIO DE “I CONTEMPORANEI” A BRUNO MUNARI A 100 ANNI DALLA NASCITA
Dedica da Giorgio Valentinuzzi a Bruno.
Il Centro culturale “I Contemporanei 3000” concluderà un dicembre di grandi mostre con una delle manifestazioni di maggiore interesse non soltanto di questo mese, ma dell’intero 2007: si tratta di una mostra monografica interamente dedicata all’eclettico artista di fama mondiale Bruno Munari, nel centenario della nascita. L’iniziativa, fortemente voluta dal presidente de “I Contemporanei 3000”, Giorgio Valentinuzzi, amico di Munari, con il quale ebbe anche una pluridecennale collaborazione artistica, è la numero 97 del Centro culturale udinese e sarà aperta nell’atelier di via Mercatovecchio 28 dal 15 dicembre fino alla fine dell’anno. Alla cerimonia inaugurale, in programma alle ore 18.30 di sabato 15, è atteso un folto e qualificato pubblico che potrà ascoltare un ricordo del grande pittore, designer, inventore e scrittore Bruno Munari, sia attraverso la testimonianza diretta del Presidente Valentinuzzi, sia dalle parole della dottoressa Elisa Lodolo, laureatasi all’Università di Udine proprio con una tesi sull’artista. Di Bruno Munari (1907-1998), saranno rievocate le prime esperienze milanesi con i futuristi, da Marinetti a Balla e Prampolini; le esposizioni alla Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Roma, a Parigi, Milano e in tante altre città del mondo, a volte con risvolti eccezionali, come accadde in Giappone, dove un suo disegno è divenuto l’ideogramma che definisce ora la foresta. Saranno ricordate le esperienze di Munari nell’editoria, i premi ottenuti in tutto il mondo e soprattutto l’arte, in ogni forma, che lui ha saputo mostrare creando come deve fare un creatore, quando riesce a dare forma alle idee, a stupire, divertire e suscitare ammirazione, con la naturalezza che solo la genialità sa esprimere. Si parlerà, ancora, delle sue “macchine inutili” e dei suoi “libri illeggibili”, della sua arte cinetica e dei giochi per bambini, sfociati nello sviluppo di un pensiero pedagogico che lo portò a insegnare nelle università americane. E alle pareti le sue opere, tante serigrafie, anche inedite, a parlare del suo ciclo forse più famoso del “negativo-positivo” e brani dei suoi scritti a parlare delle sue idee, che sono fantasia solida, arte in movimento e senza pensiero , che “pensare – diceva – confonde le idee”
Per I Contemporanei 3000
Giorgio Valentinuzzi