g i o r g i o v a l e n t i n u z z i
CANTICO DEI CALICI
Poesie conviviali
1989 - 2002
INTERMEZZO
Barbara, come se
ENTRO NEI TEMPI
Sono i TEMPI
Uno tra i peggiori
perchè soltanto i peggiori
hanno la presunzione di scrivere
dire
vivere
Il mio amore ed io
siamo un tutto unico
Solitari in un mondo
e in un modo codificati
noi non sappiamo cosa significhi
Ti amo
Mi ami?
Replichiamo AH
AH
null’altro
eppure
ci amiamo
Noi
ci amiamo ah ah!
Vivrò ancora
dedicandomi interamente
al nulla
dei miei pensieri
deliberatamente
non espressi
Una pechinese piange
le sue lacrime pechinesi
singhiozza
in bianco & nero
Giocai con una cagna
piansi e strepitai
e ancora risi
quando potei
soltanto quando
SE POTESSI TI AMEREI
Esordii
Soltanto potessi
ma non posso
Lei tirò su con il naso
continuò a singhiozzare
sempre meno frequentemente
se lo soffiò
il naso
si guardò dattorno
nella sua bellezza cinese
una sigaretta s’accese
Gli occhi gli occhi
Tirava su dal naso
dal naso solo la vita
e il fumo soltanto un po’
di fumo
Pianse ancora
ma non le veniva granchè
bene
Quante volte scrissi
quante?
Nel buio
dormiamo dopo l’amore
ventilatore e moscerini
ci ammazzano spostando l’aria calda.
Camminiamo pesanti
sediamo nel brodo
primordiale d’agosto
Lei vuole imparare tutto
Lui s’è scordato
il tutto degli altri
Il treno non arriva
ma non mi chinerò ad
ascoltare le rotaie
NO
Non lo farò
Porterò sorrisi & fiordalisi
ai tuoi occhi enormi e
labbra burrocacaate e
facendoti improvvisamente
seria mi dici TI AMO
Non a comando
è da una vita che sogno
amore & tenerezza è solo
da una vita
Nella spuma del tempo
tra la bruma del momento
e le case che invento
A volte beviamo per ricordare
tenere insieme la vita
il passato & il presente
bersagliati da immagini
bianche & nere
in presenti appena andati bianchi
&
neriNeri & Bianchi si odiano
Amo tutto e nego tutto
annegandomi
Voglio tramortire le erbe
al mio passaggio
Non voglio essere una persona
giusta
brava
non voglio
Vi è un’eccedenza di bianco-nero
Vorrei scappare con lei che
scappa
ci guardiamo
non voglio che se ne vada
lei vuole andarsene
che m’insegni a restare
o andare
Emergo anch’io
di volta in volta
a respirare
Posseggo soltanto quattro
scalcinati versi e
una toposveglia
Qualcuno s’impiccò
era nato male
Non dissero quando partire
quando tornare
Sapessi tutte le lingue del
mondo
potrei affermare
BAU BAU ARF ARF
WOUW WOUF
KRAK ZIP
Vado a prenderla
30 agosto 2000