g i o r g i o v a l e n t i n u z z i
CANTICO DEI CALICI
Poesie conviviali
1989 - 2002
INTERMEZZO
Barbara, come se
NOTTE SCURA
fredda
intrigata
notte malata
Dall’altezza vertiginosa
della mia
solitudine
Dall’orrido tenebroso
della mia solitudine
pensieri di te
presente
assente
lontana
idiota malinconia d’un amore non svelato
bambina bella
non svelato
non creduto
m’ostino
mi scopro
mi svuoto
affinchè mi creda
mi veda
Una volta soltanto
togli quella nebbia dagli occhi
GUARDAMI!
Veglio dagli orridi tenebrosi
dalle vertiginose vette
in cui mi celo
sul tuo sonno
Amore
lontana da me dormi tra lenzuola
di flanella che ti fanno sudare
Io sudo e tremo per il tuo non credermi
mai
Vorrei essere il primo di cui senti la voce
in quest’alba secca di dicembre inoltrato
Terrò stretto quest’amore
e lo veglierò
e m’incazzerò per questo amore
quanto mi fa incazzare quest’amore!
Vado con il pensiero
ai Natale della mia vita
I Natale come boe numerate galleggiano
accanto a me
nella penombra della stanza
per un istante
calma ansa di fiume
Si mescolano e confondono
beccheggiando alla lieve brezza
dell’alba insonne
Loro l’assordante silenzio dei Natale
Il mio amore tra poco si sveglierà
Dalla stanza scivolano leggeri quei
gusci
di noce numerati
Il fiume ha ripreso la sua corsa
anse sicure dimenticate
Notte buia
fredda
attorcigliata
notte malata
malata di te
21 dicembre 2000