I CONTEMPORANEI
3000
Presentano:
GIORGIO
VALENTINUZZI
Mostra personale
in esclusiva per l’inaugurazione di
Sabato, 2 febbraio 2008, ore 11.30
Via della Comunità Europea, 8
Zona industriale
Villa Santina (Ud)
Per info: Tel. 39 0432 765533
info@refrion.com
G
e Mr.V
The show must go... a gogò ed è così che tocca andare avanti, ad oltranza,
riallacciando il filo interrotto alla gomena lasciata a suo tempo penzolante dal
grande Carletto Milic e con i ritmi artistici da boogie-woogie imposti dal
maestro di cerimonia e direttore d'orchestra Giorgio nonché Valentinuzzi, non si
può che andare avanti, una mostra dopo l'altra e sempre più vicine e poi
sovrapposte e poi in contemporanea, ora qua, ora là e poi chissà. E poi e poi...
ma che dire, se lui sembra un tipo tranquillo, una sorta di vagabondo stanziale
che sai sempre in giro ma anche sempre sai dove trovare, nello spariglio delle
ore e nello spiraglio dei luoghi, che sono sempre quelli e sempre diversi,
perché, sia ben chiaro, i luoghi cambiano a secondo di chi vi si trova e di cosa
ci si racconta. Con Giorgio, che per brevità chiameremo V., nella sua modestia è
così e poi spiegherò. Anzi, lo spiego subito, intendo questo vezzo
dell'abbreviazione: un dì accadde che in una mail o un sms, lui si firmò in
codesto modo e con un comune illustre amico, ci si chiese se si trattava di un
messaggio del nostro o di una comunicazione ultraterrena del fondatore del
Casato Windsor con questo appellativo, dopo la rinunzia ai titoli tedeschi di
Sassonia Coburgo-Gotha fino ad allora identificativi della sua dinastia che,
dopo un'altra generazione avrebbe perso anche il titolo imperiale dell'India. Ma
visto che il signor V, Quinto per gli amici, Imperatore lo era e soprattutto era
Re d'Inghilterra, il nostro deve aver gradito e da allora, con nobile
distrazione, si firma sovente Giorgio V, senza neanche il pudore del puntino
finale, che tanto sarebbe anche inutile nascondersi dietro a un puntino. Che
dire? nulla, se non che di fare il signor V Giorgio se lo può permettere, perché
glielo consentono il physique du rôle e ancor più le idee che gli sobbollono
sotto alla capigliatura e che ancor calde lui getta senza illusioni nella
piattitUdine, pago di vedere, quando non rimbalzano via, qualche piccola e
temporanea chiazza di disgelo. Ma è quanto basta per pensare ancora e parlare e
da una cosa e dall'altra, escono nuove idee e nuovi progetti e intanto, tutto
attorno, mentre stai lì a confrontare e costruire pensieri, i luoghi si
trasformano e diventano persino accettabili e vedi la sua mente mandar raggi,
anche se lui dice "fin che regge" e se da un centro di periferia o dalla
periferia di un centro, sposti uno così al centro di una periferia, i prodotti
non cambiano, che il centro è sempre là e quando il cervello c'é il baricentro é
alto e non ci sono timori. Non ci son paure di toccare, di sbagliare, di rifare,
di tentare: è il nuovo che non spaventa, è l'antico che arriva dal futuro, è
sapere il passato che ti aspetta (perché il domani è quello che hai già
costruito), girando in una linea del tempo che si fa circolare, ovvero ellittica
e va e viene tutto intorno che, anche quando la si vede allontanare, sai che
ritorna. Così, Giorgio V, nei fuochi di quella galassia alligna e regna, che si
manifesti o scompaia, a seconda dell'umore, che sempre eguale appare, ma non lo
è mai. E così si conferma e si rinnova, che tante cose sa fare, da non dovere
anche farle e si diverte a plasmare e inventare, sia con la sicurezza da esperto
e lungimirante talent-scout di artisti che si caricano nella forza centripeta
dei Contemporanei, sua creatura, per poi spiccare il balzo nel firmamento
dell'arte; sia con l'introspezione che porta all'esposizione, di sé, attraverso
il segno imperituro sulla tela, che si gonfia e vola come una vela. E allora
dalle nebbie che un tempo dal Principato di Ariis invasero e incantarono il
mondo, Mister mistily V si chiude sottovuoto per poi prorompere ancora e allora
si sprigionano magici flussi e rifluiscono ipnotici quadri quadri (sennò che
quadri sarebbero se quadri non fossero), che quando li guardi capisci che c'è
dell'arte là, dentro quella spigolosa spirale, proprio dietro a quel punto e che
non bisognava capire, perché lei non vuole e tu lo dovevi sapere, dato che ormai
lo conosci e con lui hai conosciuto amici che non avresti detto e che te l'avevan
detto. Sì, te l'avevan spiegato per bene che il più grande ostacolo alla
comprensione dell'arte è cercare di capirla e forse, allora, l'hai fatto proprio
apposta a star lì senza cercare di capire, trovandoti così improvvisamente tutto
chiaro, davanti, come un'autostrada illuminata in mezzo al cielo. Scusa Giorgio
se, per questa distrazione, ora un poco riesco a comprendere come sei e cosa
fai, anche se in tanti anni di indizi ne avevi seminati e da sempre mi era
piaciuto questo tuo parlare di continenti e di città che hai girato, di persone
e personaggi che hai conosciuto, dando a ciascun luogo piccolo o grande e
ciascun essere grande o piccolo la stessa dignità. La stessa positiva
impressione, ma non montarti la testa e lasciala ogni tanto riposare, viene dal
vederti pronto ad aiutare e incoraggiare chiunque anche soltanto accenni ad
avere un problema di risolvere o un sogno da solvere ma anche questo non
avrebbe il vero valore che ha se non si sa che un giorno, con la stessa facilità
dicesti un no. Se lo prese un Presidente della Repubblica e vedendo il ritratto
che riteneva tu dovessi donargli, direi che quel no glielo tirasti proprio sul
naso. Bel colpo. Da allora siamo tutti più liberi di sognare. E non è per
questo, stai tranquillo, se non sempre le iniziative dei Contemporanei trovano
l'eco che meritano e l'apprezzamento dovuto, anche se la colpa è pur sempre tua:
con l'apertura mentale che ti trascini dietro, con la repulsione di ogni forma
di discriminazione, aborrendo ogni manifestazione di razzismo e aiutando
chiunque puoi e sentendoti di casa in ogni luogo, come faresti a essere profeta
almeno fuori patria, se per patria hai scelto il mondo. Ma so che, giustamente,
non è questo che ti importa e che hai ben altri spazi, fuori e dentro alla
mente, che poi è la stessa cosa e li si vedono proprio qui, mentre qualcuno
magari ancora si chiede se Valentinuzzi vale. Oh, vale, vale e vale anche
l'ovale, perché spalanca lo sguardo su qualcosa di formidabile che fa pensare al
balzo cosmico di una cellula, alla ruota del Prater strappata da una mente
geniale e da un braccio possente dalla sua centenaria sede e lanciata a roteare
in mezzo alle galassie per diventare galassia essa stessa, che il terzo Uomo è
ormai sceso e troppo pochi vogliono ricordare e resta ab ovo... al principio,
l'uovo, forma perfetta e d'ellissi fatta e che nell'arte, fuor dalla geometria,
condensa eliminando il superfluo per esprimere l'essenza del pensiero e allora
avanti così a pensare, per non rischiare nuovamente di vedere e capire; e
svelare.
Rudy Cozzi,
gennaio 2008
Mostra n. 98
Progetto grafico,
impaginazione,
testi, ricerche, elab.computerizzate,
note, prefazione, cover, manovalanza,
inviti, battitura testi, correzioni, imperfezioni,
com. scientifico, eventuali errori, ringraziamenti,
Giorgio Valentinuzzi
Presentazione di Rodolfo Rudy Cozzi
Stampato in proprio
nello Studio de’ I CONTEMPORANEI 3000
Via Mercatovecchio, 28, Udine
nel mese di gennaio 2008