LA CARTA ERA RAZIONATA IN PRIMAVERA

di

GIORGIO VALENTINUZZI

 

 

 

 

 

 

LA CARTA ERA RAZIONATA IN PRIMAVERA

era razionata

come il nostro amore e le

nostre parole toccavano il cielo

Razionalità

Francesca diceva

PERCHÈ'  NON VAI A DORMIRE?

Io non rispondevo

Erano diari sono diari ma

non pensavo

non pensavo

mi dicevo fai

facciamo

diciamo

ma il vino mancava

in ogni caso

mancava

Gli alberghi sono grandi luoghi

di scrittura

Il mio amore assomigliava

ad un porcospino

e il copriletto

era di foglie e mughetto

verde e bianco

Chissà quante cose pensai mentre scendevo

le scale a rubare del vino

 

L’amante è bionda

e tonda

L’amore e il mondo sono blu

Gli occhi sono spettri dentro un armadio

fatti di sogni d’impiccati e città

di finestre

discorsi di cristi tristi

e forse di cristi crocefissi

 

Cosa faremo senza di te Signore

che mai faremo?

Lontano da te non si può cantare

Lontano da me non si canta

 

Nemmeno i batteristi

altri poveri cristi

a battere tempi impersonali

loro

i batteristi

poveri cristi

 

In distanza sembrano pronti

pronti per la guerra

i piatti

i timpani

che cazzo ancora?

Pronti a morire

morire di povere battute

i batteristi

poveri cristi

Non ho mai conosciuto un tamburino

felice

forse Franco Rossi

come diceva il Franchino

quanti Franchini conobbi

e quanti ancora continuo a conoscere

Dio! Perdio quanti!

Vorrei vederli legati alla batteria

battuti

posseduti dai chitarristi

poveri cristi

e dai bassisti

poveri cristi

legati alla quadratura del cerchio

Amo quelli che non mi danno noia

Le zanzare sono esseri superiori

 

Stessa poesia

Dea persa della malinconia

Scriverò sulle fatture e sui fogli

da disegno

finalmente avrò imparato anch’io

a discernere il vino dal falso

Scriverò sugli amori

Sui miei e sui tuoi amori

Le parole sono baci

lingue

Voglio terminare questo casto

e razionato...quest’amore

rubato e rubato

voglio...

Voglio!

 

 

Tricesimo, h. 3.15

13 marzo ‘ 89

Albergo il Belvedere

 

 

 

Tratta dal

CANTICO DEI CALICI (1989/2002)

di Giorgio Valentinuzzi

Musica: Giorgio Valentinuzzi & Max Lawrence 1996

Esecuzione: Max Lawrence e la sua Orchestra