Lorena LORENZELLI
Nasce nel 1966, inizia a scrivere a dieci anni vincendo un concorso scolastico con un tema sula Spagna.
Ama la filosofia in modo quasi ossessionante, la studia, la sviscera e cerca di arrivare a comprenderla - lavoro ancora in corso d'opera - studia studia studia e si laurea e dopo mille disparati lavori approda a quello che sente come suo: l'insegnamento.
Ama il ballo, il vino e il cibo (mangia TUTTO), viaggia con pochi mezzi e conosce le persone più diverse, ma anche le più significative, anche se loro non lo sanno.
Vive a Roma, città che ama, anche se nel cuore porta le colline verdi dell' appenino tosco-emiliano e il sapore della sua terra anarchica.
TRE POESIE
LA MADRE DI TUTTE LE NEBBIE
si è sospesa una luna gravida
nell' indaco della notte
arcana matriarca dei flussi
un giunco fragile mi ha lasciato
per attraversare tutto lo splendore dell'aria.
LA TELEFONATA
Le parole si muovevano sconnesse,
lungo il filo sanguinolento del sentimento.
Quasi come un conato,
la voce respirava larghe scie di sosta.
Quel "credo" dal vago sapore di cognac,
in Vino Veritas,
mi riportava indietro di molti
giorni.
A quando vivevo come un sospetto nella mente di qualcuno,
e il giorno era un tempo fatto
per le lunghe attese.
INUTILE,
insonne fantasma
convenuto al banchetto,
compiuto è il giro
in solenne pace di quarzo.
Vesti ora - sconfitto
la tua veste
poiché io
di polvere
di vento
arso vivo dalle correnti
ancora pesco
quel silenzioso lago che gli occhi dei pesci.
Poiché io,
di polvere
di vento
arso vivo dalle correnti
ancora penso
quell'oscura isola che fu il bosco.