Fabio SNIDERO
DATI ANAGRAFICI
- Fabio Snidero
- Sono nato a Pordenone il 07 aprile 1976
- residente a Porcia (PN)
- nubile (celibe?)
STUDI
-nel luglio 1995 ho conseguito la maturità come perito industriale metalmeccanico
-nel settembre 1995 inizio la scuola italiana design di Padova che frequenterò fino al 1998
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CORSI-WORKSHOP
- 07/97 ho frequentato un workshop per la sicurezza nell’ambiente domestico redatto da Marc Sadler
07/98 ho frequentato un workshop per l’ideazione di nuovi concetti d’arredamento urbano a Rovigno (Croazia)
10/99 corso di tecnologia delle materie plastiche
09/02 da un anno studio inglese in maniera approfondita
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CONOSCENZE TECNICHE SPECIFICHE
Capacità ambivalenti di esprimere i propri concetti tramite disegno a computer o a mano
Buona conoscenza delle tecniche di stampaggio ad iniezione, delle problematiche di stampaggio e di progettazione.
Buona conoscenza delle tecniche di comunicazione visiva indirizzatela prodotto.
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ESPERIENZE PROFESSIONALI
-Ho esplorato settori della progettazione e del metalmeccanico nei periodi estivi durante le scuole superiori (’90-’95)
-Dal 1999 ho lavorato alla Tecnoplast di Talponedo (PN) dove ho approfondito ulteriormente la conoscenza delle materie plastiche e delle problematiche produttive.
-Dal settembre 2002 sono impiegato a tempo pieno in D:Factor dove, oltre a ricoprire responsabilità sul prodotto partecipo a fiere e discussioni con agenti per individuare eventuali problematiche e strategie da intraprendere atte al miglioramento del prodotto
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ALTRE INFORMAZIONI
Mi piace praticare gli sport, tra cui calcetto e palestra in particolar modo.
Una mia grande passione estiva è la camminata in montagna.
Appassionato di tutti i generi di musica elettronica
Porta saponi
Per ambizione ed estrazione culturale, mi occupo di concepire e produrre nuovi oggetti, e modi di vivere lo
spazio.
Il periodo in cui viviamo come tutti sappiamo, di globalizzazione post-muro di Berlino, che oserei definire di
massificazione mediatica, è spettatore di profondi cambiamenti socio-culturali.
Se pensiamo che una quindicina d’anni fa la cortina di ferro rappresentava ancora una solida realtà
ed oggi siamo qui a parlare di URSS (pardon Russia) nell’unione europea possiamo capire quanta
acqua nel frattempo sia passata sotto i ponti.
Porta rotolo
Non dobbiamo però pensare che il mondo sia cambiato soltanto in senso geo-politico, nel frattempo
sono accaduti miriadi di cambiamenti anche nella quotidianità.
Quando il tuo modo di vivere cambia, non cambia da solo ma cambiano anche le cose intorno a te.
Gli scenari che si prospettano quindi, anche per l’arredamento dovrebbero essere altrettanto interessanti
ma questo, purtroppo non sembra avvenire.
Porta asciugamani
L’accorpamento ideologico causato dalla caduta del muro ha favorito la globalizzazione, l’interscambio di
idee tra individui e popoli, questo è sicuramente un aspetto positivo e lodevole, ma
si è aperta una falla enorme per quanto concerne le nostre scelte individuali.
Siamo infatti vittime di noi stessi e degli status, della massificazione ideologica continuamente
propinata dai media.
Porta riviste
E’ crollato il socialismo reale ma è nato il socialismo dell’ identità in cui tutti dobbiamo essere
uguali, vestiti nello stesso modo, pensare alla stessa maniera, mangiare gli stessi alimenti (!) altrimenti IL
GRUPPO non ti accetta per quello che sei realmente.
Le prospettive in termini di originalità delle scelte individuali.
Assistiamo ad un’inesorabile ma continua standardizzazione dei nostri usi e costumi dovuti
anche dal fatto che le aziende puntano ad una riduzione del rischio; più propense ad un prodotto “best
seller”, facile cioè da vendere che ad un prodotto originale.
Prodotti alla fine senz’anima, prodotti che cambiano solamente perché quest’anno “va” una tinta
di legno piuttosto che un’altra od un tessuto nella moda, prodotti usa e getta.
Ma dov’è finita l’originalità del prodotto-azienda italiano degli anni 50/60?
Dov’è quella vena creativa che tanto ha entusiasmato gli italiani e l’Italia e nel mondo?
Scopino
Il miracolo italiano deve continuare, il futuro deve passare attraverso la ricerca, la sfida e lo stimolo creativo
altrimenti sempre di più invecchieremo con l’invecchiare della popolazione; questa è la mia personale ricetta.
La mia idea, assieme alle persone con cui lavoro e condivido gioie, dolori e speranze, è proprio questa, la
valorizzazione del concetto, accendere in noi quel pizzico d’orgoglio legato all’anticonformismo purtroppo
accantonato di questi tempi.