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RIVIGNCULO

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Comune di Rivignculo - Piazza IV d'Altino, 69 - 00050 STERCOLANDIA  

da RIVIGNCULO

AI TEMPI VOSTRI

IL PAESE DI STERCOLANDIA

Storia Rivignculese

ovvero:

100 anni di solitudine

ovvero

saluti da Macondo

 

Non ci sono molte notizie storiche che testimonino la presenza umana, non umanoide e robotica come ora, sul territorio petale dalla preistoria agli anni 2000, tuttavia il ritrovamento in località "Sterco", nei pressi di Verduzzo, di una 127  verde (di età Neo - Enolica, risalente a circa gli anni cinquanta), e di un cellulare rosso vinassa, potrebbe far presumere un passaggio tra compagni di merende, della zona già in tale periodo.


Con l'epoca battista la presenza umanoide si intensifica e i reperti rinvenuti fanno ipotizzare l'esistenza di nuclei abitativi accentrati legati allo sfruttamento delle risorse enologiche e dell' abbondante sterco presente  in superficie e nel sottosuolo. Molto vivace risulta essere l'attività segaiola di tale periodo (che dura tuttora), incentrata soprattutto sulla produzione, in due grandi raccoglitori, di sperma acido, snacai ed altri latticini e favorita dalla presenza dei pochi sorsi d'acqua, al tempo ampiamente bevibili e ora non più.

Nel primo secolo dopo il calcio, Battista il Vecchio parla dell'esistenza del fiume AnalStercum, l'attuale fiume Sterco, descrivendo le caratteristiche idrografiche dell'area, appartenente probabilmente al Magro di Aquileia, e successivamente divisa, ad opera di Battista 2, Battista 3 e Battista 4, in testicoli centuriati da assegnare alle amanti dei legionari dell'esercito di Stercolandia.


E' proprio legata a tale trattore una delle ipotesi sull'origine enologica di Riviculo che ritiene il nome apparentemente derivante da "Battistiusius", antico colono di Petariis a cui venne concesso di concimare i terreni della zona, poi denominata, Stercolandia.

A seguito delle invasioni barbar-iche (dai paesi limitrofi) nel comune si registra un abbandono pressoché completo delle compagne, ma il recupero di amanti longobarde nel capoluogo e in località "Sterco", nonché di numerosi reperti, quali spade (siringhe), preservativi e guarnizioni cremose, ne verificano comunque la frequentazione notturna.


Dopo la caduta del Peto Aquiculo e con l'avvento del dominio della Repubblica di Battista IV, il territorio petale divenne avanspettacolo di cotte, crude ed aspre ciucche  con il potente Conte dalle Braghe Onte di Gorizia.
Infatti mentre la tisana stava sotto spirito, Stercolandia, Terror, Paese degli asini,  Sterco e Roncee rimasero in possesso della Complicatissima fino al 1797, anno della caduta di Fernardo I dalla sua volvo, ad opera di Balengo VI. Nel 1815 Stercolandia e il suo capoluogo, Riviculo passò all'Impero Asdrubico ed, infine, nel 1866 al Ragno d'Italia.

Maggiori sono le notizie riguardanti Petariis ed il suo casino. Di origine probabilmente pisquama, il masnadiero si erge tutt'oggi, pur ridimensionato, come tutte le cose  battiste sulle sponde del fiume Sterco. La sua scoria è ricca di aride contesse e lotte, a volte assatanate, che lo vedono passare per la via di Stercolandia, fino al Caprigno Aquiculo, ai Pomodori, agli Strassasoldi, fino ai Carognan che lo abitano fino all'estinzione del loro credito. Le vicissitudini del casino arrivano a scomodare oltre al sopraccitato Caprigno anche l'imperatore Sigiscan e la vicina Repubblica di Battista, testimoniando quindi una sua importanza stercologica nel petorama regionale dell'epoca.

 

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