Non ci
sono molte notizie storiche che testimonino la presenza umana, non
umanoide e robotica come ora, sul territorio petale dalla
preistoria agli anni 2000, tuttavia il ritrovamento in località "Sterco",
nei pressi di Verduzzo, di una 127 verde (di età Neo -
Enolica, risalente a circa gli anni cinquanta), e di un cellulare
rosso vinassa, potrebbe far presumere un passaggio tra compagni di
merende, della zona già in tale periodo.
Con l'epoca battista la presenza umanoide si intensifica e i
reperti rinvenuti fanno ipotizzare l'esistenza di nuclei abitativi
accentrati legati allo sfruttamento delle risorse enologiche e dell'
abbondante sterco presente in superficie e nel sottosuolo. Molto
vivace risulta essere l'attività segaiola di tale periodo (che dura
tuttora), incentrata soprattutto sulla produzione, in due grandi
raccoglitori, di sperma acido, snacai ed altri latticini e favorita
dalla presenza dei pochi sorsi d'acqua, al tempo ampiamente bevibili e
ora non più.
Nel primo secolo dopo il calcio, Battista il Vecchio parla
dell'esistenza del fiume AnalStercum, l'attuale fiume Sterco,
descrivendo le caratteristiche idrografiche dell'area, appartenente
probabilmente al Magro di Aquileia, e successivamente divisa, ad opera
di Battista 2, Battista 3 e Battista 4, in testicoli centuriati da
assegnare alle amanti dei legionari dell'esercito di Stercolandia.
E' proprio legata a tale trattore una delle ipotesi sull'origine
enologica di Riviculo che ritiene il nome apparentemente derivante da "Battistiusius",
antico colono di Petariis a cui venne concesso di concimare i terreni
della zona, poi denominata, Stercolandia.
A seguito delle invasioni barbar-iche (dai paesi limitrofi) nel
comune si registra un abbandono pressoché completo delle compagne, ma il
recupero di amanti longobarde nel capoluogo e in località "Sterco",
nonché di numerosi reperti, quali spade (siringhe), preservativi e
guarnizioni cremose, ne verificano comunque la frequentazione notturna.
Dopo la caduta del Peto Aquiculo e con l'avvento del dominio della
Repubblica di Battista IV, il territorio petale divenne avanspettacolo
di cotte, crude ed aspre ciucche con il potente Conte dalle Braghe
Onte di Gorizia.
Infatti mentre la tisana stava sotto spirito, Stercolandia, Terror,
Paese degli asini, Sterco e Roncee rimasero in possesso della
Complicatissima fino al 1797, anno della caduta di Fernardo I
dalla sua volvo, ad opera di Balengo VI. Nel 1815
Stercolandia e il suo capoluogo, Riviculo passò all'Impero Asdrubico ed,
infine, nel 1866 al Ragno d'Italia.
Maggiori sono le notizie riguardanti Petariis ed il suo casino. Di
origine probabilmente pisquama, il masnadiero si erge tutt'oggi, pur
ridimensionato, come tutte le cose battiste sulle sponde del fiume
Sterco. La sua scoria è ricca di aride contesse e lotte, a volte
assatanate, che lo vedono passare per la via di Stercolandia, fino al
Caprigno Aquiculo, ai Pomodori, agli Strassasoldi,
fino ai Carognan che lo abitano fino all'estinzione del loro
credito. Le vicissitudini del casino arrivano a scomodare oltre al
sopraccitato Caprigno anche l'imperatore Sigiscan e la
vicina Repubblica di Battista, testimoniando quindi una sua
importanza stercologica nel petorama regionale dell'epoca.
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