g i o r g i o v a l e n t i n u z z i
CANTICO DEI CALICI
Poesie conviviali
1989 - 2002
POSTFAZIONE
di Carla Dall'Acqua
Parole come foglie che ora solo il vento riordina.
Parole cieche con visioni straordinarie.
Parole a mucchi, a covoni.
La ricompensa dell' arte non è la fama o il successo
ma l'ebbrezza: è questo il motivo per cui tanti artisti
sono capaci di rinunciarvi.
La mediocrità dirige il mondo.
E' vero, grande, strepitoso l'incontro se non temiamo
lo scontro. Scontro che può essere sanguinoso. Parole
senza mediazione, niente è addolcito (brutalità),
dove per scorgere l'anima bisogna sentirla sanguinare.
Coraggio allora per affrontare e affrontarsi, teste contro
muro più duro. Veleni ci propina il poeta, veleni che hanno
in sè il loro antidoto.
Liberazione! O forse no, forse non c'è liberazione!
Solo avvolgersi su sè, sulla propria fragilità e viverla
nella orrida poesia colpevolizzante.
Non c'è nulla di regolare in lui. Non c'è compromesso
con il mondo. Dura la vita, allora, senza mai prestarsi
e apparendo con la faccia dura. Senza cedere,
cercando vie diverse, alle volte assurde, sempre difficili.
Così, un combattente di cui conosciamo i nemici. Forse
sono i nemici di tutti: luoghi comuni, banalità, freddezza.
Guardiamo ed ascoltiamo cose, luoghi caldi, novità,
guerra pensata, tormento accettato.