g i o r g i o   v a l e n t i n u z z i

CANTICO DEI CALICI

Poesie conviviali

1989-2002

 

 

 

 

a Daniela Menis

 

 

L’INFELICE SCOPA IN PIEDI

a colpi rapidi ma insicuri

e l’ubriaco ti guarda

tra la folla delle bottiglie

Il suo sguardo è un pallino

della Goriziana

Arriva a sfaccio

ma arriva

ed è rosso

Noi biglie bianche e

birilli stiamo in piedi

quasi cementati

Non cade nulla

ma il soffitto crolla

e la geometria si fa

organismo

diviene muffa

Non so che dice l’ubriaco

se qualcosa dice

L’infelice esce lentamente

e barcolla

L’ubriaco scruta il cielo

e maledice

L’ubriaco ha le sue voglie

da ubriaco

e non sente quelle urla

sulla strada

Non cercare qualche cosa

che non serve

Non tornare indietro a mille

centounmila metri

Le ginocchia sono rigide

L’animale ondeggia e scuote

La presenza è bionda e verde

Non cercare qualche cosa

che non serve

Non tornare

Non tornare

L’ubriaco ha le sue voglie

da ubriaco

La ragazza perde l’attimo

ma non si perde

L’ubriaco spacca l’aria

con un pugno

spacca tutto spacca il sogno

spacca l’amore

Ma che amore?

L’ubriaco svolta solo

 

P. di U. 2 sett. ‘89, h. 3.40

 

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