g i o r g i o   v a l e n t i n u z z i

CANTICO DEI CALICI

Poesie conviviali

1989-2002

secondo atto

 

 

 

 

a Roland Schulz

&

Enzo Bonazzi

 

 

 

CARTA PER POESIE

Ogni giorno

tranquillamente

ce ne andiamo

all’altro mondo

ora è più difficile distinguere

la vita

dall’altra

Vita

difficile

invero

come Majakowsky

o come semplicemente

Pieri o Toni

Massimo o

Cojote Massimo

I sogni sono veri

cataclismi di oscenità

di dèità

persino di rutti

Chi mangia

il merlot in grani

e chi beve in strani

preservativi dell’infanzia

drogata che poesie?

che parole

che sintesi

cosa

farsene di un presente

preservato per poi

in cui nessuno

nemmeno i presenti

potrebbero sottoscrivere

che stanchezza dire

stanche parole che

si perdono come le altre

le precedenti

in tombini

oni one uan

o come forse in un ipotetico

sì uan ue ma solo per

vendere ettolitri di quella grappa

ma l’arte?

Con il vino poco a che fare

con le droghe la Droga

DROGA grande parola

Guadagni e per fortuna piccoli

ragni della mente che pungono

pungono pungono pungono e

ripungono

i froci e i ragni

sono simili

Benedetta tenebra e fulmine elettrico

tra candele e sessi benedetti

e ogni vita stessa vita

e ogni errore stesso errore

e ogni soldo stesso soldo

e ogni cuore stesso cuore

ma ogni fica diversa fica

e ogni Amore

diverso

Amore e ogni Amore

diverso Amore

e ogni Amore

diverso Amore

e ogni fica diversa fica

ma ogni cazzo diverso cazzo

e ogni labbro diverso labbro

e ogni cazzo bastardo cazzo

ma ogni fica diversa fica

e ogni odore diverso

odore e ogni labbro

diverso labbro e ogni

labbro diverso

il diverso è un triangolo in

bocca labbra tra labbra anche

la forma porta il labbro

e il labbro è triangolo

Cosa sfidò poi la

conoscenza

la conoscenza è carta

senza baffi uguali

senza stronzate

La donna aspetta donne

che ora non ci sono

Aspetta amici

o soltanto carta da sogni

o da poesie

queste poesie

del Mattino

Ora potrei dire tante altre

stronzate nel mattino che viene

tante stronzate che non sono

necessariamente Musica

o altri ritmi

Non abbiamo più nulla da dire

scarna notte di ripetizioni fughe

e fiche ancora

nella notte trovi solo fughe fiche

cazzi e culi

Dopo la notte

soltanto tormenti

e dolori infiniti

ora parlano

ora squinternati vivono

La guerra la guerra

sarà il mio pene

La guerra ci muove

la guerra si agguerra

la donna si agguerra

e perde la guerra

del cazzo nel culo

e sino alle palle

la donna si avvale

si torce e poi si perde

la guerra di Troia

che poi le confà

ecco la guerra di Troia

culà

ecco la storia di palle

ed Apelle

che vinser che perden però

a crepapalle

noi vinsin voi vinset

le tarme aretic

chi vinsen chi perdent

le palle restie?

la vita e la morte

autentich sovrannan

che parò dietro il culo

da vera sovrannan

eppure la scopa ribelle coulant

in sacrestia vinse la sposa ribelle

seguent la sua stia

NON TORNO PIU’

NEVER MORE

Non torno più

Qui vogliono scopare

cuccare rimediare

l’arte è più in là

l’accademia è dei vecchi carampà

Chi disse al più vecchio di fermarsi?

Chi nega vecchiaia e morte

sicura?

Chi perde la vita e l’arte in

dieci fogli? Chi? Chi?

Duro è scrivere quasi come vivere

le cattive letture e un mondo di false stregonerie fecero il resto

e il resto è la nostra infame

vita ma la quinta strega mi disse

VAI ANCORA ma era soltanto

giovane

una giovane donna strega

e la quarta nella quarta stava il

peccato di una penna che

mai scrivò che penne che strega

che peccato!

Alla terza fermata ancora chiedemmo

la strada ma la strada era

un senso unico

Vecchia strada con mausolei

senza arte alcuna

mausolei

moderni anni '60 quando architettura

e soldi non dormivano

insieme ma 11 12 13

oppure 11 10 9 che senso

che persone che cose

Abbiamo finalmente capito il senso

ma il senso ancora fa solo senso

Ditemi

ditemi il senso delle stronzate

e chi per dio ci paga

per perseverare in questo

La CARTA PER POESIE ormai

è perduta o sprecata

ce ne andremo più o meno

tranquilli all’altro mondo

bestemmiando e urlando frasi

oscene chi lo verrà a sapere

tranquillizzerà i prossimi morti

che sono soltanto i precedenti

ci aspetta una vita di morte

ma la morte è morte

di vita non ci aspetta nessuno

nemmeno una carta

per poesia

In questo tempo

inesistente privo

persino di ore

non sento parole

Seguiremo funerali

infiniti

aspettando una morte

temeraria o

subdola

che ci consentirà

forse

di essere

vimini

 

 

Udine, 21 agosto '90

 

 

 

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